Fra
- 07/12/2010 23:46:00
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Grazie a Marzia per avermi commosso al pensiero di questa persona straordinaria. Ricordo quel giorno a Carrara: era una giornata cupa a causa della pioggia; ma la città, filtrata dalla sensibilità degli occhi della grande poetessa russa, non è mai sembrata così luminosa.
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Franca Alaimo
- 06/12/2010 16:46:00
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Comprendo assai bene la venerazione che la nostra scrittrice italiana sente per Bella Achamadulina, come essa sgorghi spontanea dalla consapevolezza, che è intelligente sensibilità, di trovarsi di fronte ad unanima speciale. Una cosa del genere ho anchio provato di fronte a poeti incontrati nel corso della mia vita e mai smarriti, anche se sono morti, perché essi mi parlano sempre attraverso la loro scrittura. Bella Achamadulina è una di quelle voci poetiche, che pur imbevuta, comè naturale, della complessa anima russa, sa essere universale, appartenere a tutti, poiché ella parla attingendo alla Fonte prima della parola, al suo inesauribile germogliare dal Nulla, inteso non come vuoto, ma come imprevedibile e costante desiderio di essere per il presente e per il futuro, per i fratelli e le sorelle che verranno. La parola che abita i poeti e che viene chissà da dove, un dono che supera chi lo riceve, che non sa nulla della morte fisica, che si serve di una cuna mortale per cercare linmmortalità. Una poesia che piega le gimocchia per lemozione fortissima che suscita.
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